Le
misure iperspettrali affondano le proprie radici nella
spettroscopia, tecnica di analisi utilizzata a partire dalla fine del 1700 (Fraunhofer), soprattutto in astronomia, per poi affinarsi e affermarsi, intorno alla metà del secolo scorso, come metodologia di analisi della materia (solidi, liquidi, gas...etc.). Con scansione o telerilevamento iperspettrale/multispettrale si intende realizzare una
tecnica spettroscopica a immagini: ad ogni pixel che compone un’immagine bidimensionale è associata un’informazione sulla radiazione che ne proviene in funzione della lunghezza d’onda, associando quindi informazione spaziale e spettrale.
Le
applicazioni del
telerilevamento iperspettrale e
multispettrale sono molteplici in campo di monitoraggio ambientale (Barducci et al., 2002). Un largo utilizzo di tecniche iperspettrali/multispettrali viene fatto in topografia e cartografia, per la creazione di mappe tematiche e rilevamenti automatizzati utili per la gestione del territorio, per la prevenzione dei crimini ambientali e per inventari delle risorse (Leone et al., 1995). In geologia si distinguono applicazioni per l’individuazione di pendii instabili, di dissesti idrogeologici e di identificazione delle tipologie di rocce e terreni (Garfagnoli et al., 2013). Altre applicazioni consentono di rilevare lo stato di umidità del terreno utile come dati di input per modelli di run-off, evotraspirazione ed erodibilità dei suoli. Le
applicazioni nelle
scienze forestali e in
agricoltura riguardano principalmente la
mappatura della varietà vegetale, dello
stato fenologico e di
salute, nonché delle
stime di
produzione agricole.